giovedì 16 dicembre 2010

RELIGIONE O ETICA SOCIALE ?

E' consuetudine ,vizio, o abitudine per l' uomo ,interrogarsi su un modello di giustizia sociale che possa essere applicabile ad una società ,per sua natura ,tesa all'infinito verso il compimento di un'impresa ,eo ipso, impossibile : la realizzazione di un ideale di corpo ,organismo sociale predeterminato ...o per-cosi'-dire "perfetto" , "sano"!
L' uomo che sogna ,quindi, di creare una sua propria società ideale .
ma , ... quale uomo ? ...L'uomo ,inquanto individualità definita,ovvero
limitata o patologicamente incompleta ?...Uomo-Umanità: sintesi
di infinite variabili sulla visione proiettiva ,nonché "protettiva"
di Umanità nelle molteplici "varietà " individuali "?
o " Somma " ?..... Che compito avrebbero le religioni e
le culture pedagogiche di "Stato",se non quello di garantire un etica di supporto
alla ricerca di ogni umana singolarità mirata all' affrancamento da una condizione
di " tendenziosa "individualità,per coniugarsi ad una prospettiva di ampliamento
possibilistico e dinamico dell' " Ente immolato dalla proprietà del Sé ,in seno
alla "singolarità " stessa ( heideggerianamente parlando) ? Famiglia
ed istituzioni socioeducative annesse...che ne costituiscono il complemento,
"conservano"ancora,di fatto, un unico orientamento etico : la crescita del
singolo  in funzione dello sviluppo di un apparato difensivo che si chiama
" personalità "- un sistema di valori che si fonda sul principio della strategia ,
con finalità di difesa del mantenimento o salvaguardia di un "sè chiuso",
che protegge "la propria singola chiusura ", esaltandone erroneamente
le proprietà e le attitudini ,all' insegna dei pregiudizi ,delle abitudini e dei  " vizi ".
A tal guisa,quindi ,si afferma un idea di socialità ,decisamente antitetica
e nondimeno "antietica",inquanto preclusiva di atti che rispondano
all' istanza di un senso autentico di idea ipostatica di " socialità ":
" l'apertura di sé verso l' altro , inquanto altro da sè "... Che non è il "mondo sferico
,pluricircolare e centripeto - modello speculare ,proprio dell' Ente Mobile,
a cui riferisce  il " sé individuale",che ,altresi' ,per mimesis ,ruota attorno
al suo centro , ma bensi',"altro" nel senso di "alterità assoluta ", estraneo da
tutto ciò che,per quanto differenziabile, può all'occorrenza essere riconosciuto,o
connotabile come familiare ,quindi incorporabilenel sé ,asseverandone
il "moto centripeto perpetuo " e perciò la chiusura . 
Il sé che si dischiude all'altro,è un sè che non si " ripete " più addosso
con movimenti circolari stagnanti ,come l' uso convenzionale della " parola "
o l'adottamento di condotte mentali stereotipe ...che non fan altro che perpetuare
il conflitto su ciò che sistematicamente " ci ritorna ",pur non riguardandoci.
E qui ...si "accascia " il valore concettuale del termine " Giustizia Sociale ".
per quanto ammirevole sia l'intento umano di applicarla.
Le Religioni ( soprattutto le monoteiste ) relegano la persona
ad un regolamento di " conti esistenziali ",affidandole un "Dio " sommo "padre "
benefattore ,mentore, amministratore ...che paradossalmente
si dovrebbe far carico di riparare all' iniquità umana ,di avergli
assegnato tutti questi ruoli !...
Quale ,sarebbe lo scotto da pagare ,per l'uomo ?
Rimettere a se stesso il proprio " Grande Debito ",ovvero
la propria " Grande Responsabilità " di realizzarsi " eticamente ".
a cui è venuto meno, prima di eleggere un " Dio delegato "
neanche  "fraterno" ma addirittura  " paterno "!
" Tanto più esiste un Dio ,quanto meno, è umanamente riconoscibile "
Solo in questo senso ,ci guadagnerebbe l'uomo ,in equità o giustizia .
Anche per le politiche sociali ,vale la stessa "cosa "!
inquanto - ...e ne abbiamo un eloquente esempio , nell' ambito della realtà politica
del nostro paese ...- con lo stesso principio per il quale ,l'uomo delega
un " Ente onnipotente " come " Debitore di condono " dei propri Debiti ,
un " debito privato" lo si fa rendere " Pubblico "...
ed in tale contesto ,il " Pubblico " è un " Dio Smascherato "!!
Concludendo : Religione o Etica sociale ? " la pappa è la stessa ,
cambia il condimento "!

DOV'E' IL SENSO ?

Dov'é il Senso ?....Il Senso è nella Logica di ciò che inspiegabilmente non vedo?....E' nell'Uomo,fatto della stessa Sostanza dei " Giorni " e delle " Notti " nel loro apparente "Susseguirsi Alternato" senza " Diritto di Precedenza " ? ... nella " Luce " ? nell' " Oscurità " ? o forse nel "Nihil Sum Sine Cogito " Ante/Post-Cartesiano ? ... Nell' Ente o nel " Ni-Ente " ?... In" Dio nell' Uomo" ?  o nel " Dominhomus "? ...o nell' " Anthroponomotheos " ? .....Il Senso è l' Atto Principe della Presenza , nel Suo  Arbitrario Manifestarsi , e per tale Ineccepibile Condizione , non può che Riconoscersi nella " Vita" ! O Meglio , la Vita " Ea Ipsa " è " Senso" !